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Storie di Remo, l’Incredibile George Attualità 

Storie di Remo, l’Incredibile George

STORIE DI REMO, TERZA PUNTATA

George e Ciro erano in uno stato di comprensibile agitazione emotiva per quanto avevano visto attraverso la ruota.
Si allontanarono in silenzio e senza il minimo rumore; erano visibilmente turbati quando ,uscendo dal refettorio attraversarono il preambolo davanti al finestrone con la grata di ferro.
Appena furono in giardino si nascosero dietro la magnolia gigante, da cui si poteva osservare ,senza essere visti ,la porta della cucina.L’uscio esterno era aperto ,ma essi sapevano che, oltre quel varco ,un’altra porta più piccola dava accesso al luogo dove poco prima si era svolta quella “singolar tenzone”
Non c’era nessuno; a quell’ora i ragazzi osservavano il riposo di due ore del dopo pranzo,prima di recarsi in sala studio per i compiti.
L’istitutore del turno pomeridiano era proprio il prof Demetrio che probabilmente aveva calcolato di ritornare in tempo al piano superiore.
Difatti, dopo un po’ ,i ragazzi avvertirono il cigolio della porta che si apriva e il prof che sgaiattolava via attraverso il giardino ,aggiustandosi frettolosamente il colletto della camicia.
I due giovani rimasero fermi e in silenzio,poi decisero di risalire in camerata.Se fossero mancati al doposcuola ,si sarebbe notata la loro assenza e sarebbero andati sicuramente a cercarli.
I pochi convittori esterni come Ciro frequentavano un Liceo a pochissima distanza dal convento ,per cui dopo la scuola riuscivano a rientrare per il pranzo con gli altri ragazzi..Essi erano in quattro ed in sala studio occupavano gli ultimi posti delle file.George si era riuscito a posizionare con il suo banchetto vicino a Ciro.
Difatti ,dopo un po’, i due si ritrovarono in fondo alla sala studio seduti ai loro posti.
Curarono con grande impaccio di non profferir parola sull’accaduto; qualsiasi commento sarebbe stato pericolosamente percepito dai vicini di banco.
Solo dopo cena ebbero
modo di appartarsi ,durante le pulizie personali della sera,
presso i lunghi lavabi bianchi .
Ma anche lì’erano uno vicino all’altro ,sicché
concertarono di continuare a parlare dopo,prima di addormentarsi.
Ciro aveva il letto appoggiato alla parete iniziale della camerata,poi c’era il suo armadietto ed a seguire era situata la postazione di George.
La fila di letti continuava con quello di un ragazzone che tutti chiamavano Garrone ,perché era grande e buono come il personaggio del libro Cuore.
I ragazzi scivolarono sotto le lenzuola e ,quando ci fu il silenzio ,ebbero finalmente la privacy opportuna per confabulare.
Garrone si addormentava quasi subito e immancabilmente cominciava a russare.
Il suo ronfo non era rumoroso ,ma fastidioso sì ,al punto che George usava una stampella per abiti per toccarlo .
Lui si girava e cambiava posizione ,fino a trovare quella giusta che gli consentiva di smettere il russamento.
Ma quella sera nessuno lo disturbò ,perché quel sottofondo sonoro ovattava opportunamente le parole dei due ragazzi:
“Ci hai pensato?”
– sussurro’Ciro –
“E’da oggi che ci penso,che dobbiamo fare?” -ribatte’George-
Maggiore rimase per qualche attimo in silenzio,poi con l’aria maliziosa di chi ha in mente qualcosa di geniale,disse:
“Diciamo a Lola quello che abbiamo visto oggi e vediamo come si mette.
Immagino le verrà un colpo ,ma noi la conforteremo aggiungendo che tutto si può aggiustare”
George rimase interdetto ,ma anche incuriosito da queste parole.
A quel punto gli occhi di Ciro quasi brillavano nel buio della camerata ,mentre il ronfo di Garrone si era affievolito al punto che i ragazzi per tenere bassa la voce dovevano aiutarsi con i gesti.Ciro proseguì dicendo qualcosa
che lasciò’ George attonito ,tanto da costringerlo a ripetere il suo pensiero.
“Da quando ti conosco vai ripetendo che non vedi l’ora di essere “battezzato “.
Lola non sarà Marilyn, ma oggi miagolava come una gatta in calore e questo mi ha fatto ribollire il sangue.
Mi ha acceso tutte le lampadine che tengo dai piedi alla testa, a te no?”
Ormai George aveva capito benissimo e il solo pensiero di trovarsi al posto del prof lo inquietava.
“Capperi che idea ti è venuta,ma pensi che lei accetti?”
“Ma certo ! Vuoi che non gli venga la tremarella immaginando lo scandalo che verrebbe fuori.
Accetterà di sicuro;
In fondo farci fare un giretto anche a noi sulla giostra non le costerà gran che,anzi vedrai che alla fine si sentirà incuriosita.”
George per un attimo immagino’di trovarsi nudo anche lui davanti alla ragazza che lo guardava.
Per la prima volta capì che le femmine avranno tutti i disagi di questo mondo rispetto ai maschi, ma in quei momenti particolari hanno il vantaggio di non dover mostrare nulla di “evidente”.
Guardò il suo amico e improvvisamente ebbe voglia di rimanere solo con sé stesso.
Garrone aveva trovato pace e non si sentiva più.
“Notte” sussurrò George a Ciro,ma lui non rispose;aveva
chiuso gli occhi e dormiva.
Anche lui aveva voglia di riposare e chiudere il sipario su quella incredibile giornata; si girò dal lato di Garrone
e la stanchezza vinse sulle ultime emozioni della notte.

Camily Bosch

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